Chi ama camminare immerso nella natura è abituato a contemplare i fiori che incontra durante la propria passeggiata, qualcuno dedicandogli un semplice sguardo, altri avvicinandosi a osservarli da vicino o ad annusare quelli che più li attraggono.
Fiori con colori sgargianti o forme particolari e sicuramente sarà capitato anche ai meno esperti di imbattersi lungo il sentiero in qualcuno di questi piccoli fiori che vi sto per mostrare, spesso colorati di bianco, giallo o di diverse tonalità del viola o del rosa; a volte addirittura lungo il bordo delle strade, in qualche prato durante un pic-nic, persino nel proprio giardino.
Sono le nostre Orchidee, forse meno appariscenti delle specie esotiche e delle cultivar che siamo abituati a comprare dal fioraio, ma non meno affascinanti.
Dove sta il fascino in questi fiorellini? Perché dovremmo conoscere la loro storia? E soprattutto, cosa ci fanno nel mio giardino e cosa vogliono da me?
Le risposte sono subito pronte: questa famiglia conta circa duecento specie solo in Italia, ventimila nel mondo, e possiedono tra le più diversificate e complesse strategie adattative e di specializzazione che si possano osservare nel mondo vegetale. Ad esempio si rapportano con i funghi, con i quali sviluppano micorrize endotrofiche essenziali per lo sviluppo del seme; i fiori di alcune sono modificati in svariati modi per attirare insetti, dal simularne una “tana per la notte” fino ad aver evoluto forme che “stuzzicano” sessualmente determinati insetti, e addirittura alla produzione del feromone specifico per rendere il richiamo “irresistibile”.
Pur essendo così specializzate e complesse le orchidee sono eccezionalmente forti, sono piante pioniere, svernano come bulbi aspettando la stagione favorevole per sviluppare la parte aerea e fiorire nuovamente anno dopo anno e grazie a questo sistema sopravvivono allo sfalcio e al pascolo.
Grazie alla loro resistenza le orchidee si possono ancora osservare in tutte le regioni italiane, anche al di fuori delle aree protette, eppure anch’esse risentono della perdita e della frammentazione degli habitat.
Moltissime specie, infatti, crescono solo in ambienti di transizione, che tendono a sparire, come torbiere, praterie, radure nei boschi. Sempre più spesso, le aree umide sono insidiate dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici, come dalla captazione delle acque, mentre le nostre campagne perdono la varietà dei loro habitat dovuto all’abbandono delle pratiche agricole tradizionali, rimpiazzate dalle intensive.
Sono qui presentate le Orchidee dei più svariati ambienti dagli acquitrini alle montagne, dal sottobosco al giardino di casa, dalle prime “Barlia” alle autunnali “Spiranthes”, insomma tutta la varietà che ho incontrato con piacere durante le mie escursioni.